Informazioni utili sulla resa del colore
Anche a parità di ricetta (stesso peso di pianta su lana e mordenti), a distanza di tempo il colore non sarà mai identico a quello precedente. Tantissimi sono i fattori che incidono sulla tintura naturale: la pianta stessa ed il suo livello di maturazione, il ph dell’acqua e la sua temperatura (comunque controllabili) ma anche la luna o il grado di carica energetica che abbiamo nel momento in cui interagiamo con i materiali.
Pertanto consigliamo a chi deve realizzare un indumento tinta unita, di acquistare tutto il filato in una sola volta, affinchè sia di un’unica partita e quindi un unico bagno. Acquisti successivi nel tempo potrebbero portare ad acquistare un filato di un tono leggermente diverso.
Abbiamo deciso di suddividere i colori in medio, chiaro e scuro ma le tonalità che vedete in questo e-commerce potrebbero leggermente differire per i motivi sopra esposti.
Per qualsiasi dubbio, contattaci!
La sostenibilità dei nostri prodotti passa anche dal colore
Noi di Sibillana tingiamo i nostri filati solo con materiali naturali.
Nel nostro piccolo è possibile fare la differenza. Ricordati che sei tu, con la tua richiesta, che hai il potere di cambiare le scelte di produzione!
Sibillana rispetta l’ambiente utilizzando per la tintura:
Radici di Robbia, fiori di Coreopsis, Persicaria Giapponese e Indaco, Reseda, Mergherita del tintore, Tagete, Iperico, Legno campeggio, galle di quercia e tantissime altre piante, bacche, legni, fiori che la natura ci offre!
Per comprendere quanto alto sia il valore della tintura naturale, dobbiamo analizzare quella chimica:
La maggior parte dell’acqua utilizzata per la tintura diventa acqua di scarto, ovviamente non potabile. Il filtraggio di queste acque richiede parecchi soldi che, nei paesi in via di sviluppo o dove la sostenibilità non è il problema primario, non sembra essere necessario spendere. Dove finisce quell’acqua? Versata illegalmente nei fiumi, diventando acqua che viene utilizzata per annaffiare piante, bevuta da animali mangiati dagli uomini e acqua tossica bevuta da intere popolazioni, che si ritrovano con intossicazioni e patologie gravi. Ma non finisce qui.
Spreco di acqua
Quando si parla di sovrapproduzione, l’acqua c’è sempre. Viene utilizzata ovunque ma soprattutto in maniera inconsapevole.
Nel giro di un anno il settore tessile nell’ambito della tintura dei capi, a livello globale, consuma, per darti un’idea, una quantità d’acqua pari a quella che riempirebbe più di due milioni di piscine olimpioniche.
Problemi sociali
Il salario di impiegati del settore tessile, provenienti da paesi sottosviluppati, è irrisorio. Le condizioni lavorative? Ancora peggio.
Le sostanze tossiche con cui vengono a contatto (data la mancanza di adeguati protocolli di sicurezze e protezioni) creano danni subdoli, che si manifestano con l’andare del tempo e spesso si trasmettono alle nuove generazioni.
Tossicità per il consumatore
Esatto. Perché spesso le sostanze chimiche coloranti e non (più di 8000 totali utilizzate) presenti nei tessuti hanno effetti collaterali sul nostro organismo. La pelle potrebbe essere soggetta ad allergie, intolleranze, irritazioni talvolta croniche.
Quindi, dai il tuo contributo per una tintura tessile sostenibile